Letteratura

La Trazione Extraorale è un’apparecchiatura ancora usata nel trattamento delle Classi II nei giovani pazienti. Un recente sondaggio, infatti, ha messo in evidenza che il 62% degli ortodontisti americani e canadesi ricorre a questo dispositivo.
Ma, come ben sappiamo, il problema principale della trazione – così come di tutti i dispositivi rimovibili – è rappresentato dalla compliance del paziente.

La letteratura è piena di lavori realizzati proprio per cercare di capire quanto il paziente segua le indicazioni dell’ortodontista nell’uso del suo apparecchio e quanto una più o meno attenta collaborazione influenzi l’esito del trattamento. Nel corso degli anni, vari Autori hanno utilizzato diversi dispositivi, via via sempre più precisi, per quantificare l’effettiva collaborazione. Dai vari dati è risultato che il paziente non è un giudice attendibile della sua compliance. Ciò significa che sia i pazienti sia i genitori tendono a sovrastimare l’utilizzo delle apparecchiature rispetto a quella che è la realtà.

In questo interessante articolo pubblicato nel 2019 sullo European Journal of Orthodontics, Huanca et al. hanno utilizzato un sensore termico e dinamico per misurare il tempo di utilizzo della trazione extraorale in pazienti in Classe II.

 

Headgear compliance as assessed by a temperature-sensitive recording device: a prospective clinical study

L. Huanca Ghislanzoni, S. Ameur, G.S. Antonarakis, S. Kiliaridis

Eur J Orthod. 2019 Nov 15;41(6):641-645.

 

QUESITO

Gli Autori hanno voluto descrivere in maniera accurata il tempo di utilizzo della trazione extraorale mediante un dispositivo in grado di rilevare variazioni di forza e temperatura, per un periodo di tempo di 8 mesi.

 

IL LAVORO

Si tratta di uno studio clinico prospettico di cohorte. I pazienti sono stati selezionati in maniera randomizzata nella clinica di ortodonzia dell’Università di Ginevra.

Population: 20 pazienti di età compresa tra 8 e 12 anni (11 F, 9 M, età media 10.2 anni) con malocclusione di Classe II (rapporto molare almeno di testa a testa e overjet di 6 mm o più), overbite aumentato, in dentizione mista, con secondi molari permanenti superiori non ancora erotti, ANB maggiore di 4° e senza severe discrepanze verticali.

Intervention: il protocollo di trattamento prevedeva l’utilizzo della trazione extraorale da parte dei pazienti per 12 ore al giorno e per un periodo di tempo di 8-9 mesi. Un sensore di temperatura e forza, applicato sull’apparecchiatura, eseguiva registrazioni ogni 15 minuti. I pazienti sono stati avvisati riguardo la presenza del sensore al momento della consegna della trazione.
Un singolo operatore ha eseguito visite di controllo mensili.
L’apparecchio si riteneva utilizzato quando il sensore registrava una forza superiore a 0 grammi ed una temperatura vicina a quella corporea (35-37 gradi).

Control: questo lavoro non ha avuto un gruppo di controllo rispetto al quale comparare la compliance. Gli Autori riconoscono che questo potrebbe essere un limite dello studio. I risultati sono stati comparati con la letteratura disponibile.

Outcome: l’uso della trazione extraorale è risultato essere in media di 5.8 mesi (corrispondenti al 70% del totale di 8 mesi di durata dello studio).
L’utilizzo giornaliero è stato in media di 6.4 ore (rispetto alle 12 ore di utilizzo prescritte, pari al 54%).
La compliance è stata maggiore nei mesi da Ottobre a Maggio (con una media di utilizzo del 72%). Al contrario, è stata decisamente ridotta nel periodo da Giugno a Settembre, con un valore minimo registrato a Luglio (in media 33%).
L’uso diurno della trazione è stato in media di sole 0.5 ore (8am – 8pm), mentre l’uso notturno di 5.9 ore (8pm – 8am).
Non sono risultate differenze tra l’utilizzo settimanale (lunedì-venerdì) e il weekend.

 

CONCLUSIONI

Come riportato dagli Autori, i risultati di questo studio sono perfettamente in linea con la letteratura disponibile.
I dati registrati non lasciano alcun dubbio: i pazienti usano la trazione solo di notte e gli utilizzatori giornalieri sono un’eccezione.

Allo stesso modo è stata prassi comune ridurre l’utilizzo dell’apparecchio nel periodo corrispondente alle vacanze estive (alcuni pazienti hanno completamente dimenticato di indossare la trazione per tutto il periodo di vacanza, mentre altri l’hanno dimenticata a casa).

Pertanto, gli Autori concludono che il fattore compliance dovrebbe essere tenuto in debita considerazione quando si pianifica il trattamento di una malocclusione di Classe II con trazione extraorale, poiché la mancata collaborazione può giocare un ruolo importante sull’esito del trattamento.