Ecco alcuni aspetti e concetti peculiari dell’AD:
Utilizzo di uno slot di 0.018’’ che permette di finire i casi con un arco finale da 0.017’’x0.025’’, in questo modo si ha una buona “lettura” delle informazioni con un ottimo posizionamento dei denti (la differenza tra slot ed arco è di soli 0.001’’) senza la necessità di usare archi a sezione maggiore che spesso sono difficili da inserire e “scomodi” per il paziente.
Brackets: utilizzo degli attacchi gemellari solo sugli incisivi superiori che hanno una superficie piatta, utilizzo di attacchi singoli con alette per il controllo della rotazione sugli altri elementi, con il duplice vantaggio di avere attacchi più stretti e facilmente adattabili su superfici curve e un maggior spazio inter-brackets che permette all’arco di mantenere una maggiore elasticità.
Informazioni peculiari dei brackets tra cui le principali sono i -6° di angolazione distale sull’attacco del primo molare inferiore per “metterlo in ancoraggio” quando richiesto, e i -5° di torque sugli incisivi inferiori che insieme alla prescrizione di utilizzare archi rettangolari nell’arcata inferiore impedisce l’eccessiva vestibolarizzazione degli stessi elementi.
Uno degli obiettivi che l’AD si pone sempre è quello di ottenere ottimi risultati ma, soprattutto STABILI nel tempo, vi sono infatti dei punti chiave negli obiettivi del trattamento che il Dr Alexander ha verificato negli anni come fondamenti per una stabilità a lungo termine. Un esempio fra tutti è il rispetto del diametro intercanino inferiore.