Letteratura

Oggi accogliamo con grande piacere un amico dello Study Club, il Dott. Fabrizio Lerda, che con questo intenso intervento ci chiarisce le idee riguardo un interessante argomento: le estrazioni seriate.
Il Dott. Lerda si è laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università degli Studi di Torino, per poi conseguire la specializzazione in Ortognatodonzia all’Università di Cagliari. La sua formazione ortodontica è continuata, in seguito, in Italia e all’estero. Ha frequentato un corso di perfezionamento in Ortodonzia Intercettiva presso l’Università degli Studi di Parma e uno in Tecnica Linguale presso l’Università degli Studi di Ferrara. Si è diplomato alla Tweed Foundation (Tucson, Arizona) e presso il Centro Roth-Williams a San Sebastian (Spagna).
Oggi svolge attività Libero Professionale a Busca (CN) ed è Tutor nel Master in Odontoiatria Infantile e Ortodonzia Intercettiva presso l’Università degli Studi di Pisa sull’argomento delle estrazioni seriate.
Con il suo libro Guida all’occlusione con estrazioni seriate secondo gli insegnamenti di Jack Dale, pubblicato nel 2019, ha fornito agli ortodontisti uno strumento prezioso da utilizzare nella pratica quotidiana.
Lasciamo, quindi, la parola al Dott. Lerda.

Buona lettura!

 

 

Nel libro Guida all’occlusione con estrazioni seriate secondo gli insegnamenti di Jack Dale, al capitolo 6, intitolato “Critiche e conclusioni”, troviamo una citazione ad un lavoro del Dott. Wick Alexander pubblicato sull’American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics nel 2005. In questo capitolo conclusivo scrivo:

 

“La critica rivolta ai trattamenti con quattro estrazioni è quella relativa al fatto che si possa creare un profilo piatto nel nostro paziente; proprio per evitare questa complicazione deve esser selezionato bene il caso e diagnosticato con cura. Inoltre, il clinico deve monitorare costantemente la posizione degli incisivi. Alcuni lavori hanno studiato in maniera approfondita l’argomento”

 

tra cui viene citato il suddetto articolo

 

Long-term profile changes in extraction and nonextraction patients
Stephens C.K., Boley J.C., Behrents R.G., Alexander R.G., Buschang P.H.
Am J Ortho and Dent Orthop. 2005; 128: 450-7

 

Continuo poi

 

“concludendo che, quando il caso è stato ben diagnosticato e appropriatamente trattato, l’accusa che l’estrazione dei premolari abbia un effetto significativamente dannoso sull’estetica del viso sia infondata”.

 

In particolare, risulta da questo lavoro come le modalità di trattamento, sia esso eseguito con estrazioni o senza estrazioni, non influenzano ad un controllo a lungo termine i cambiamenti del profilo dei tessuti molli.
La selezione del caso che si presta bene a questo tipo di trattamento è stata ben descritta dal Dr. Dale nel corso della sua vita professionale. Il suo grande merito è stato quello di creare un criterio d’inclusione che prevede di trattare pazienti selezionati che presentano queste caratteristiche:

  • malocclusioni di classe I, quindi assenza di problematiche scheletriche
  • discrepanza dento-basale severa su base ereditaria
  • minimo overjet e minimo overbite
  • pattern facciale di crescita iperdivergente od ortognatico con moderata protrusione dento-alveolare.

 

La terapia utilizzata in questi pazienti presenta numerosi vantaggi tra cui una riduzione dei tempi di trattamento, dei costi, del discomfort del paziente, del tempo perso da pazienti e genitori e soprattutto una riduzione delle potenziali sequele iatrogene.
Logicamente oltre alla selezione del caso assumerà notevole importanza il timing corretto del nostro intervento che è ben spiegato all’interno del libro.