Letteratura

Di rifinitura del caso ortodontico si parla spesso. In particolare ci si sofferma su alcuni aspetti, come la necessità di piegare gli archi per trasmettere ai denti informazioni che le sole prescrizioni non riescono ad esprimere; oppure si discute del momento più opportuno in cui eseguire il rebonding e quali parametri utilizzare; o ancora, su quale debba essere la posizione finale dei denti per assicurare una maggiore stabilità del risultato.
Ma, forse, non si dà il giusto spazio al perché un attento finishing sia importante, e quali siano gli elementi imprescindibili che conducono ad una adeguata rifinitura del caso, fino alla completa rimozione dell’apparecchiatura. Iniziamo, dunque, proprio da qui. Un eccellente finishing prevede:

  • Una accurata diagnosi
  • Un appropriato piano di trattamento
  • La messa in opera del piano di trattamento programmato.

 

Orthodontic finishing: ten steps to success

Jose Nelson Mucha

APOS Trends Orthod 2018;8:184-99

 

L’articolo di questa settimana è stato scelto proprio perché delinea i presupposti e gli obiettivi della rifinitura del caso ortodontico, fornendo una minuziosa check list grazie alla quale mettere in chiaro le idee e portare a termine adeguatamente un caso ortodontico.
L’Autore delinea i dettagli da considerare per eseguire un buon finishing e per ottenere, dopo la rimozione dell’apparecchiatura, quei risultati che è sempre bene tenere a mente:

  • Salute orale
  • Armonia facciale, dentale e del sorriso
  • Occlusione funzionale
  • Stabilità a lungo termine.

 

OBIETTIVO

Presentare e discutere una sequenza logica di procedure per ottenere un’eccellente finalizzazione del trattamento ortodontico.

 

I 10 STEP

“…keeping in mind that in clinical orthodontic practice is necessary to clearly define the objectives, to know the basic and have technical domain; the result will be inevitable: success”.

I 10 step proposti dall’Autore ripercorrono quello che dovrebbe essere il pensiero ortodontico quotidiano, che guida il clinico dalla corretta diagnosi alla finalizzazione del caso, passando attraverso una adeguata pianificazione del trattamento.
E, sicuramente, noi “amici” della Alexander Discipline, che siamo avvezzi al rispetto dei ben noti 10 Principi, alcuni punti li abbiamo già fatti nostri tempo addietro. Ma altri meritano di essere rimarcati.

Il terzo step della lista è Improve bracket placement, in particolare in alcune zone di interesse.

  1. Secondo molare superiore: tra primo e secondo molare superiore spesso si genera un gradino non voluto, come conseguenza del posizionamento del tubo del settimo in posizione troppo cervicale e della successiva estrusione del dente. Tuttavia, come emerge da diversi lavori condotti su crani secchi, nonché dalle immagini fornite dallo stesso Angle nel suo libro, in una occlusione normale la corona del settimo è sempre inclinata in direzione disto-cervicale, ovvero distalmente e leggermente più cervicale rispetto al sesto. Pertanto, è importante seguire questi consigli:
      • Mantenere il molare nella sua posizione naturale
      • Posizionare il tubo il più occlusale possibile
      • Controllare il torque.
  2. Primo premolare inferiore: nei gravi deepbite è spesso difficile appiattire la Curva di Spee e un gradino marcato è visibile tra il canino e il primo premolare. In casi del genere, può risultare vantaggioso posizionare il bracket del primo premolare leggermente più cervicale. In questo modo, si potrà ottenere una intercuspidazione finale forte in quest’area.
  3. Posizionamento strategico a seconda della malocclusione. I casi di deep bite o di open bite possono trarre vantaggio dal posizionamento strategico dei bracket del settore anteriore, che saranno montati più incisali nei casi con morso profondo e più cervicali nei casi con morso aperto.

 

Il sesto step è Look at the face, teeth and smile, not the appliance.

“Because the appliance will be removed, but these details will remain”.

  1. Volto
    • Visione frontale: proporzioni simmetriche e bilanciate, o comunque una assimetria non rilevabile, dato che siamo tutti “normalmente” asimmetrici.
    • Visione di profilo: profilo ortognatico, con adeguati rapporti tra naso, labbro superiore, labbro inferiore e mento. L’Autore predilige l’utilizzo della “S-line” di Steiner.
  2. Occlusione
    • Punti di contatto stretti; assenza di rotazioni, creste marginali allineate e livellate
    • Rapporti di classe adeguati, con rapporto cuspide-embrasure a livello di molari, premolari e canini
    • Anteriormente, i margini incisali inferiori devono essere in leggero contatto con le superfici linguali degli incisivi superiori
    • Il piano occlusale deve essere piatto oppure con una leggera Curva di Spee
    • In visione frontale, gli incisivi dovrebbero presentare una lieve inclinazione mesiale delle corone, verso la linea mediana, esteticamente molto piacevole. Invece, gli incisivi inferiori possono presentare la stessa inclinazione mesiale oppure essere dritti
    • Le linee interincisive superiore e inferiore devono essere coincidenti tra loro e con la mediana del volto. È accettata una deviazione fino a 2,5 mm rispetto al volto.
    • I settori posteriori superiori dovrebbero presentare un leggero torque negativo, mentre nella mandibola il torque dovrebbe essere progressivamente più negativo.
  3. Sorriso
    • Nei soggetti di età compresa tra i 15 e i 30 anni di età, le labbra a riposo dovrebbero esporre 3-5 mm di dente (Motta et al. 2010), con le donne che espongono gli incisivi superiori di più rispetto agli uomini.
    • I margini incisali superiori dovrebbero essere paralleli al profilo del labbro inferiore durante il sorriso
    • L’esposizione gengivale dovrebbe essere di 1-2 mm, simmetrica e parallela al contorno del labbro superiore
    • L’esposizione degli incisivi durante il sorriso dovrebbe essere di 10-12 mm
    • Importante è mantenere adeguate proporzioni di forma, posizione e dimensione dei denti
    • In una visione frontale, le proporzioni tra i denti dovrebbero essere decrescenti da avanti verso dietro (rapporto 100:60%).

 

Infine, soffermiamoci sull’ottavo step, Reshape teeth anatomically. In particolare, i margini incisali superiori dovrebbero apparire leggermente convessi con embrasure ben definite.
Per compiere questa operazione, l’Autore consiglia l’utilizzo di frese diamantate a bassa velocità e rifinitura con dischetti abrasivi. Per la corretta riconformazione anatomica, inoltre, è molto importante avere una visione ortogonale del volto del paziente. Pertanto è consigliato far sedere il paziente di lato sulla poltrona.

 

CONCLUSIONI

Come scrive l’Autore, per ottenere grandi risultati è fondamentale definire gli obiettivi in maniera chiara prima di iniziare il trattamento, avere la giusta conoscenza di base, avere il controllo della tecnica e mettere in pratica ciò che è stato pianificato. Con tutti questi fattori, combinati fra loro, il successo sarà inevitabile!