Letteratura

Per la lettura di oggi ringraziamo il Dott. Maurizio Azzolina, che ci suggerisce un articolo pratico, limpido e ben articolato, sull’utilizzo di TADs e barra transpalatale nel trattamento delle malocclusioni.
Come è ben noto, le miniviti, sia vestibolari sia palatali, hanno incrementato efficacia e predicibilità delle meccaniche ortodontiche.
In questo interessante articolo, l’Autore descrive con minuzia di particolari come utilizzare un solo sito di inserzione e una barra transapalatale leggermente modificata per gestire l’ancoraggio nel trattamento delle tre classi di Angle.

 

Reprint of: Uno, dos, tres: One concept for three Angle classes

S. Jay Bowman

Semin Orthod 2021;27:15-24

 

OBIETTIVO

Descrivere alcune semplici meccaniche per la gestione delle malocclusioni più comuni, utilizzando TADs inserite in uno specifico sito palatale.

 

IL LAVORO

Partiamo innanzitutto dal sito di inserzione. È noto che il palato è una regione che ben si offre al posizionamento sicuro delle TADs, sia per la qualità e la quantità di osso disponibile, sia per il ridotto rischio di impattare con le radici dentali, sia per un tasso di fallimento ridotto rispetto al posizionamento vestibolare. Tutte queste caratteristiche sono tipiche del palato anteriore, ovvero quella zona ubicata in regione paramediana, intorno alla terza ruga palatina.
Un sito palatale alternativo risulta essere la regione alveolare palatale situata tra primo molare e secondo premolare, ad una altezza di circa 5-8 mm dal margine gengivale. Questa regione, come suggerito da George Anka, risponde brillantemente a svariate necessità cliniche e biomeccaniche.
Il secondo aspetto su cui l’Autore elabora il suo ragionamento è di ordine strutturale. Molti dispositivi ad ancoraggio scheletrico palatale vengono costruiti attorno a due o più viti, che sono inglobate nella struttura stessa dell’apparecchio. Qualora una delle viti vada persa, risulta difficile valutarne la sua integrità oppure procedere alla sua rimozione senza intaccare il dispositivo.
Con queste premesse, l’Autore propone alcune meccaniche che coinvolgono due TADs inserite palatalmente tra primo molare e secondo premolare, associate ad una normalissima barra transapalatale, solo leggermente modificata per rispondere alle diverse situazioni cliniche.

 

TPA+ per le Classi III

La TPA+ è una barra transpalatale che si associa a TADs posizionate nella regione sopra descritta, il cui utilizzo è finalizzato alla mesializzazione en masse nelle classi III lievi/moderate (per le immagini si rimanda all’articolo originale).
La barra viene modellata lungo la linea che congiunge le cuspidi disto-linguali dei primi molari permanenti, ad una distanza di 1-3 mm dalla mucosa del palato. Sulla barra vengono saldati due uncini. Trazioni elastiche verranno tese tra gli uncini e le TADs, producendo la forza necessaria alla mesializzazione. Tra barra e viti non si creerà mai interferenza, così come tra le radici e le viti.
Non solo. Qualora, oltre alla classe III, ci si trovasse a dover correggere anche l’open bite – che spesso si accompagna a questa malocclusione – un’ulteriore modifica della barra transapalatale darà la possibilità di applicare vettori di forza sia sagittali sia verticali, al fine di ottenere il movimento intrusivo dei molari (vedi immagini nell’articolo originale).

 

TPA- per le Classi II

Come visto per le Classi III, allo stesso modo modificando adeguatamente la barra transpalatale è possibile applicare delle forze mirate ad ottenere la distalizzazione molare in malocclusioni di Classe II (vedi immagini nell’articolo originale).
In questo caso, l’arco della barra transpalatale viene modellato in estensione mesiale di 5-10 mm rispetto al primo molare. Piccoli uncini sono saldati sulla barra allo stesso livello delle TADs per la corretta applicazione di trazioni elastiche all’altezza del centro di resistenza del molare.
Di nuovo, il design della barra potrà essere modificato adattandolo alle diverse esigenze cliniche (ad esempio, per ottenere contemporaneamente un movimento intrusivo). Inoltre, una barra transpalatale così progettata e associata alla presenza di TADs palatali, fornirà l’ancoraggio massimo necessario nei trattamenti estrattivi delle malocclusioni di Classe II.

 

TPA+ per le Classi I

Da quanto detto finora, consegue che ogniqualvolta sia necessario un attento controllo della posizione molare, una modifica ad hoc della TPA sarà sufficiente ad ottenere gli obiettivi prefissati: mantenere la posizione verticale dei molari, ottenere intrusione nei casi di open bite, rinforzare l’ancoraggio nei casi estrattivi.
Un ulteriore utilizzo della combinata TPA/TADs riguarda, ad esempio, i casi in cui si voglia ottenere una mesializzazione del primo molare nello spazio lasciato libero da un quinto assente, senza perdere ancoraggio anteriore. Ma anche nei casi di agenesia degli incisivi laterali, nei quali il piano di trattamento preveda la chiusura degli spazi attraverso la mesializzazione dei canini oppure l’apertura degli spazi per una successiva riabilitazione.

 

CONCLUSIONI

L’uso di miniviti posizionate in regione alveolare palatale posteriore può servire a supportare diverse biomeccaniche ortodontiche per la correzione delle varie malocclusioni.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di stimolare il pensiero clinico, sulla base di piccole modifiche di laboratorio di una barra transapalatale.