Letteratura

È con grande piacere che questa settimana accogliamo nel nostro blog il Dr. Simone Parrini, che ha voluto omaggiarci delle sue conoscenze in merito ad un tema di grande interesse: la percezione estetica del sorriso da parte delle persone che non hanno una formazione ortodontica, le cosiddette laypeople.

Il Dr. Parrini si è laureato con lode presso l’Università degli Studi di Siena nel 2012. Nel 2016 ha conseguito la specializzazione in ortognatodonzia con lode e dignità di stampa presso l’Università degli Studi di Torino. Nel reparto di ortodonzia della stessa Università, oggi svolge attività di tutor e si occupa di ricerca sulle più moderne innovazioni in ambito ortodontico. È autore e coautore di numerosi articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste nazionali ed internazionali. Dal 2019 è speaker Invisalign®.

 

Laypeople’s perceptions of frontal smile esthetics: A systematic review

Parrini S, Rossini G, Castroflorio T, Fortini A, Deregibus A, Debernardi C

Am J Orthod Dentofacial Orthop. 2016 Nov;150(5):740-750.

 

QUESITO

Con questa revisione della letteratura, gli Autori hanno voluto individuare quali sono i limiti entro i quali le persone comuni considerano un sorriso bello.

IL LAVORO

In questo lavoro, pubblicato nel 2018 sulla rivista AJODO, è stata analizzata la percezione estetica del sorriso in visione frontale da parte di soggetti senza alcuna cultura di tipo odontoiatrico e ortodontico. Era nota da tempo, infatti, la diversa sensibilità estetica tra odontoiatri, ortodontisti e persone comuni. Ma, fino a questo lavoro di ricerca, non vi erano in letteratura dati-soglia che permettessero agli ortodontisti di stabilire il limite di tollerabilità dei diversi parametri estetici che ci troviamo quotidianamente a valutare.

In questa systematic review sono stati analizzati tutti gli articoli presenti sull’argomento, al fine di fornire una analisi omogenea e sistematica delle caratteristiche di un sorriso.

Gli Autori, dopo formulazione di una apposita stringa di ricerca, dapprima hanno eseguito un’analisi di 6032 articoli pubblicati in Letteratura. Dopo aver rimosso i doppioni ed eliminato i lavori che non rispondevano a specifici criteri di inclusione ed esclusione, sono stati ottenuti 66 articoli da analizzare.

Tutti i valori considerati sono stati inseriti in una tabella realizzata ad hoc, nella quale è possibile individuare 7 caratteristiche di un sorriso: diastema, forma e dimensione dei denti, posizione degli incisivi, discrepanza di linea mediana, corridoi buccali, display gengivale, gruppo miscellaneo.

RISULTATI

Diastema: diversi studi hanno analizzato questa caratteristica. Il miglior effetto estetico è con un valore di diastema = 0. Tuttavia, è interessante notare come esista una soglia di percezione: le persone comuni non considerano antiestetico un diastema ampio fino a 2 mm (3 mm per alcuni Autori).

 

Forma e posizione dei denti: per quanto riguarda la forma, gli Autori non riescono a fornire una indicazione quantitativa, per via della natura della caratteristica, ma qualitativa. Gli incisivi con forma squadrata sono considerati più estetici in un sorriso maschile rispetto a uno femminile. Canini molto allungati sono considerati non estetici da parte delle persone senza cultura odontoiatrica.

 

Posizione degli incisivi: per questa caratteristica sono state individuati dei valori soglia. Una asimmetria di forma e posizione fino a 0.5 mm e una inclinazione distale degli incisivi laterali di 10° rispetto agli incisivi centrali sono considerate attraenti.

Il parametro “altezza degli incisivi”, invece, è risultato essere un valore al quale i pazienti prestano molta attenzione e per il quale la soglia di tollerabilità è molto stretta. Sulla base dei dati raccolti, la posizione ideale di altezza del margine dell’incisivo laterale rispetto all’incisivo centrale è 1.2 mm e il massimo valore per cui un sorriso non è più considerato attraente è 2 mm. Di conseguenza, l’ortodontista ha “poco spazio di manovra”.

Gli incisivi centrali superiori continuano ad occupare il ruolo più importante nell’estetica di un sorriso, soprattutto per quanto riguarda la loro larghezza e la loro forma. Da questo lavoro risulta, infatti, che piccole asimmetrie o alterazioni di inclinazione non influenzano significativamente l’estetica, così come le proporzioni auree non rivestono un ruolo determinante. Da quanto risulta dalla revisione della letteratura, la larghezza ideale di un incisivo centrale dovrebbe essere l’80% dell’altezza, con un range che oscilla tra il 66% e l’80%.

 

Discrepanza linea mediana: il valore ideale è sicuramente 0, che corrisponde alla perfetta coincidenza delle linee interincisive superiore ed inferiore. Tuttavia – e questa è una buona notizia per gli ortodontisti – le persone comuni non notano una discrepanza delle mediane fino a 3mm.

 

Corridoi buccali: come linea di principio, i corridoi buccali più sono stretti – e quindi più il sorriso è ampio – più il sorriso stesso viene percepito come estetico. I valori individuati dagli Autori vanno da un minimo di 5 mm di ampiezza dei corridoi buccali (circa l’8% dell’ampiezza del sorriso) fino ad un massimo di 16 mm (circa il 16% dell’ampiezza del sorriso).

 

Gingival display: riguardo questa caratteristica, è difficile trovare un valore comune tra i vari articoli presenti in letteratura. Sono stati trovati valori ideali compresi tra 2 e 3 mm, con valori massimi di 4 mm, oltre i quali un sorriso perde appeal agli occhi di osservatori non esperti nel giudicare sorrisi.

 

Gruppo miscellaneo: : in questo gruppo rientrano tutte quelle caratteristiche non meglio identificabili con una in particolare.

È stata analizzata la forma e l’andamento dello smile arc che, per essere considerato estetico, deve seguire il bordo del labbro inferiore e non deve distare da questo più di 2 mm in senso verticale. Sia una linea del sorriso troppo accentuata, sia una linea piatta o inversa hanno un’influenza negativa sulla percezione estetica delle persone comuni.

In questo gruppo, è stato analizzato anche il canting del piano occlusale che, in condizioni ideali, dovrebbe essere assente. I pazienti, tuttavia, non lo ritengono sgradevole fino a valori di 4° di inclinazione.

 

CONCLUSIONI

Sapere cosa le persone comuni – ovvero i nostri pazienti – considerano bello in un sorriso è molto importante, al fine di indirizzare al meglio un trattamento ortodontico.

Come è noto, numerose sono le caratteristiche che possono contribuire a rendere piacevole un sorriso, dall’andamento dello smile arc alla forma dell’incisivo centrale superiore, dall’esposizione gengivale durante il sorriso alla dimensione dei corridoi bui, dalla simmetria delle parabole gengivali al colore dei denti. Le cose sono complicate dalla diversità di vedute tra chi fa della valutazione estetica il proprio lavoro – odontoiatri, ortodontisti, chirurghi maxillo-facciali – e le persone comuni.

Questa revisione intende fornire dei punti di riferimento per progettare piani di trattamento basati non tanto su dogmi, quanto su quello che le persone percepiscono e apprezzano.