Case ReportLetteratura

Buongiorno a tutti e bentornati!
Dopo la pausa estiva, riprendiamo le attività del nostro blog. E lo facciamo in grande stile con il case report pubblicato dai nostri soci Roberto Perasso, Monica Imelio e Matteo Schiaffino.

 

Orthodontic movement into a bone defect augmented with heterologous graft

R. Perasso, M. Imelio, M. Schiaffino

Journal of Clinical Orthodontics, April 2022

 

Roberto, Monica e Matteo in questo case report non solo descrivono la loro esperienza clinica in merito alle possibilità di movimento dentale in un sito sottoposto a rigenerazione ossea, ma ci forniscono anche un’interessante revisione della letteratura riguardante le potenzialità e i benefici del trattamento ibrido orto-perio.

Buona lettura a tutti!

 

QUESITO

Osservare le possibilità e le conseguenze della mesializzazione di un terzo molare inferiore all’interno di un grave difetto osseo trattato con un innesto di osso eterologo di origine bovina (BioOss®).

 

IL LAVORO

Il paziente, maschio di 43 anni, richiedeva trattamento ortodontico per la risoluzione dell’affollamento in arcata inferiore. Presentava relazione molare e canina di classe I e pattern verticale iperdivergente.

Dall’iniziale esame dei records radiografici, risultava evidente un grave riassorbimento osseo intorno alla radice distale di 3.7, già precedentemente trattato con rizotomia della radice mesiale (Fig.1).

Al contrario, il 3.8 mostrava un buon picco osseo mesiale e nessun segno di sofferenza parodontale.

Sulla base di questi dati, si è deciso di estrarre ciò che rimaneva del 3.7 e di mesializzare il 3.8 nello spazio estrattivo. Per ottenere ciò, si sono rese necessarie procedure di rigenerazione dell’osso alveolare, al fine di rendere il sito adeguato ad accogliere il dente mesializzato. Dal punto di vista ortodontico, la risoluzione dell’affollamento e l’ancoraggio necessario sono state affidate ad allineatori trasparenti, supportati da IPR in regione anteriore.

 

Il trattamento è iniziato con l’estrazione del 3.7 e con la concomitante applicazione del materiale da innesto ricoperto da membrana riassorbibile.

Dopo 8 mesi, è iniziata la fase di ortodonzia con allineatori per allineare e coordinare le arcate. Per la mesializzazione di 3.8 è stato creato un sezionale composto da due bracket preinformati con slot 0.018”, bondati su 3.6 e 3.8, e un filo 0.016” SS. La forza mesializzante è stata applicata mediante una catenella elastica sostituita ogni mese. L’ancoraggio anteriore, invece, è stato affidato agli allineatori.

Dopo 8 mesi di trattamento, se l’allineamento del settore anteriore era stato ottenuto, la mesializzazione del 3.8 non era ancora sufficiente. Si è provveduto, quindi, a modificare il sistema di ancoraggio, prevedendo un splint linguale da canino a canino inferiori e uno splint vestibolare da 3.3 a 3.6.

Tuttavia, la mesializzazione in questa fase è stata interrotta dopo due mesi a causa di una sopraggiunta perdita di ancoraggio.

Dalle radiografie eseguite in questo momento, è risultato che il materiale da innesto ostacolava il movimento del 3.8, il quale mostrava anche importanti segni di riassorbimento della radice mesiale a contatto con l’innesto (Fig. 2).

A distanza di 21 mesi dalla chirurgia, la perdita di ancoraggio che si era verificata è andata incontro ad una favorevole recidiva, che ha migliorato l’intercuspidazione. Una ricostruzione in composito del 3.6 si è resa necessaria per migliorare il punto di contatto con il 3.8, la cui vitalità viene costantemente monitorata.

Al follow-up a 7 anni, il 3.8 mantiene ancora la sua vitalità, senza alcun segno di malattia parodontale e con una generale stabilità del risultato (Fig. 3).

 

DISCUSSIONE

Tra i vari tipi di innesti, quelli di osso autologo presentano le migliori caratteristiche di osteoconduttività, osteogenicità, osteointegrazione e osteoinduttività. Ma allo stesso tempo svantaggi legati alla procedura clinica, come ad esempio la necessità di realizzare un secondo sito chirurgico di prelievo, con maggior discomfort per il paziente. Di conseguenze, vari altri tipi di innesti (eterologhi – come quello usato in questo case report, omologhi e sintetici) sono stati ampiamente studiati.

L’utilizzo di un innesto di osso, prima del movimento ortodontico, si rende necessario per fornire all’alveolo un’architettura ossea adeguata a ricevere il dente.

E molti autori hanno dimostrato che ciò è possibile.

Per esempio, Machibya et al hanno riportato caratteristiche radiografiche favorevoli (livelli dell’osso alveolare e densità ossea) del Bio-Oss® rispetto al fosfato beta-tricalcico. 

E ancora, Araùjo et al, in un lavoro condotto su beagle, non solo hanno dimostrato che il movimento dentale attraverso un innesto di Bio-Oss® è possibile, ma anche che il Bio-Oss® si riassorbe nell’area interessata dallo spostamento dentario, mentre rimane come un riempitivo inattivo nelle altre zone.

Ahn et al hanno studiato il movimento ortodontico a 0, 2 e 12 settimane dopo la chirurgia in cani beagle trattati con sola osteotomia oppure con osteotomia e innesto. L’innesto ha permesso l’immediata applicazione delle forze ortodontiche con risultati positivi sulla guarigione parodontale, riducendo il rischio di inibizione del movimento ortodontico quando l’applicazione delle forze veniva ritardata rispetto alla chirurgia.

Quanto osservato nel presente case report (riassorbimento radicolare di 3.8 e ostacolo al movimento ortodontico con apparente anchilosi del materiale da innesto) è dunque in contrasto con i dati presenti in letteratura. E se cerchiamo di dare una spiegazione a quanto accaduto, potremmo trovare una risposta nei risultati di Ahn et al, che tardavano l’applicazione delle forze non oltre le 12 settimane. Il movimento ortodontico nel case report in esame è iniziato 8 mesi dopo la chirurgia rigenerativa e l’applicazione del materiale da innesto.

 

CONCLUSIONI

Gli Autori concludono che, da quanto osservato clinicamente, il fattore tempo sembra essere cruciale nel determinare il comportamento biologico e i risultati clinici nei pazienti.

Alla luce di ciò, suggeriscono le seguenti linee guida:

  • Quando si pianifica il movimento di un singolo dente attraverso osso rigenerato, è preferibile l’uso di un innesto riassorbibile
  • Quando si utilizza un innesto non riassorbibile, il movimento ortodontico dovrebbe essere iniziato precocemente.