Letteratura

Per la lettura di oggi, abbiamo scelto un grande classico. Uno di quelli che non tramontano mai. Soprattutto perché ha gettato le basi della ricerca successiva e della clinica odierna in tema di trattamento dell’inclusione palatale dei canini superiori.
Molti di voi avranno già letto questo articolo. Ma riteniamo che una rilettura possa solo fare bene.
Buona settimana a tutti!

 

Early treatment of palatally erupting maxillary canines by extraction of the primary canines

S. Ericson and J. Kurol

European Journal of Orthodontics 10 (1988) 283-295

 

QUESITO

Valutare l’effetto dell’estrazione dei canini decidui su canini permanenti in eruzione ectopica palatale, diagnosticata radiograficamente in giovani pazienti.

 

PREMESSA

Il canino superiore permanente è il secondo dente più frequentemente incluso, dopo il terzo molare, con una prevalenza nella popolazione intorno al 2%. Di questi, in circa l’85% dei casi l’inclusione è palatale, mentre nel restante 15% è vestibolare.

La mancanza di un trattamento ortodontico tempestivo in seguito a diagnosi precoce comporta un alto rischio non solo di inclusione, ma anche di riassorbimento delle radici degli incisivi permanenti.

Sono stati proposti molti fattori eziologici, tra cui l’ereditarietà, la carenza di spazio, la persistenza in arcata del canino deciduo, così come anche un percorso di eruzione alterato idiopatico. Tra questi, si credeva che la ritardata esfoliazione del canino deciduo potesse essere il fattore più frequente. Nonostante ciò, fino all’epoca in cui scrivono Ericson e Kurol, gli studi presenti in letteratura che indagassero gli effetti dell’estrazione precoce del deciduo erano pochi e si limitavano a case report dai risultati contraddittori.

In assenza di studi longitudinali, l’obiettivo degli Autori è stato quello di analizzare l’effetto dell’estrazione del canino deciduo sul pattern di eruzione palatale dei canini permanenti in giovani pazienti.

 

IL LAVORO

Sono stati analizzati 46 canini ectopici palatali di 35 pazienti (14 maschi e 21 femmine) di età compresa tra i 10 e i 13 anni.

La posizione iniziale dei canini è stata determinata radiograficamente in Ortopantomografia, utilizzando tre parametri definiti dagli Autori in un precedente lavoro (Ericson and Kurol, 1986):

  • Angolo 𝛂, angolo formato dall’asse del canino con la linea interincisale; definisce l’inclinazione del canino in inclusione;
  • Distanza d, distanza tra la cuspide del canino e la linea occlusale passante per i margini incisali e le cuspidi dei denti erotti; definisce l’altezza di inclusione del canino;
  • Settore (da 1 a 5), definisce la posizione mediale del canino sul piano frontale; all’aumentare del settore aumenta la difficoltà di eruzione e il rischio di riassorbimenti radicolari a carico degli incisivi.

Sul piano sagittale, la diagnosi di inclusione è stata fatta usando teleradiografie latero-laterali. Su di esse è stata misurata la distanza tra la cuspide del canino e il piano occlusale.

 

Subito dopo la diagnosi di ectopia palatale, è stata eseguita l’estrazione del deciduo.

Il follow up radiografico ha previsto radiografie ogni 6 mesi, fino ad un massimo di 18 mesi. Clinicamente, invece, la valutazione dei canini ectopici è avvenuta fino alla completa eruzione ovvero fino al termine del trattamento ortodontico necessario.

RISULTATI

36 (78%) dei 46 canini studiati hanno mostrato una normalizzazione del percorso eruttivo, mentre per i restanti 10 non è stato riportato un miglioramento (7 non sono cambiati affatto; uno è migliorato leggermente; 2 sono andati incontro ad una alterazione della loro posizione).

Andando nello specifico:

  • Settore (da 1 a 5)
      • Su 24 canini situati nei settori 1 e 2, 22 (91%) hanno normalizzato la loro posizione e sono erotti. Di questi ultimi, 19 sono erotti dopo 6 mesi dall’estrazione del deciduo, 3 dopo 12 mesi.
      • Su 22 canini situati nei settori 3 e 4, 14 (64%) hanno normalizzato la loro posizione e sono erotti. Di questi ultimi, 4 sono erotti dopo 6 mesi dall’estrazione del deciduo, 10 dopo 12 mesi.

Come si può notare, più grave è la posizione mediale di partenza, maggiore sarà il tempo necessario affinché si abbia una eruzione, così come maggiore è il rischio di mancata eruzione.

 

  • Angolo 𝛂: l’inclinazione iniziale dei 46 canini esaminati presentava una distribuzione pressoché normale, con una media di 22±11.1°. In seguito all’estrazione del canino deciduo, si è osservata una riduzione dell’inclinazione (17.9±12.5° a 6 mesi; 14.0±13.3° a 12 mesi).
  • Distanza d: anche in questo caso, gli Autori riportano una riduzione della distanza del canino rispetto alla linea occlusale. La media della distanza iniziale era di 14.7±3.2mm, diventata poi 11.7±4.3mm a 6 mesi dall’estrazione di C e 9.2±5.0mm a 12 mesi.

 

CONCLUSIONI

Questo studio dimostra chiaramente che l’estrazione precoce del canino da latte ha un effetto favorevole sui canini permanenti in posizione ectopica palatale, in giovani pazienti. La probabilità di eruzione spontanea successiva all’estrazione di C è tanto più alta quanto minore è la dislocazione mesiale degli inclusi. Gli Autori riportano, infatti, un’eruzione nel 91% dei casi di canini che si trovavano inizialmente nei settori 1 e 2. Questa percentuale scende al 64% per quelli che partivano da settori 3 e 4.

Un cambiamento positivo nel percorso di eruzione è stato osservato radiograficamente nel 50% dei casi già a distanza di 6 mesi dall’estrazione di C (e nel 20% dei casi, anche clinicamente).

In ogni caso, non è comunque possibile predire il successo o il fallimento per ogni singolo caso.

Gli Autori suggeriscono che, qualora non si registri un miglioramento a 12 mesi di follow up, è necessario intraprendere una nuova strada terapeutica.

Infine, alla luce dei risultati riportati, gli Autori suggeriscono l’estrazione dei canini decidui in pazienti di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Prima dei 10 anni, la normalizzazione del percorso eruttivo di canini potenzialmente ectopici può avvenire spontaneamente e l’estrazione dei decidui non è necessaria, salvo in casi in cui lo sviluppo dentale sia particolarmente precoce.