Letteratura

E’ lunedì di approfondimento ortodontico sul nostro blog! E lo facciamo grazie all’intervento di un socio young del nostro Study Club, il Dott. Denis Bignotti, che ancora una volta mette a nostra disposizione la sua ampia conoscenza letteraria e la sua attenzione clinica.

Denis oggi ci suggerisce una lettura interessante e di spiccato senso pratico sulla gestione ortodontica del paziente parodontale e sulla collaborazione tra ortodontista e parodontologo.

 

Orthodontic treatment of periodontal patients: challenges and solutions, from planning to retention

Daniela Feu

Dental Press J Orthod. 2020 Nov-Dec;25(6):79-116

 

Ringraziamo Denis e lasciamo a lui la parola.

 

Con un numero crescente di pazienti adulti che richiedono un trattamento ortodontico è ora comune per l’ortodontista affrontare trattamenti che prevedano soluzioni a problematiche parodontali.

Il recupero dell’allineamento dentale e di conseguenza di un riequilibrio funzionale ed estetico dei denti è un passo importante per intraprendere con successo un trattamento multidisciplinare di un paziente con queste esigenze.

La parodontite ha spesso diverse conseguenze sulla posizione degli elementi dentali:

  • angolazione inadeguata; 
  • eccessiva proiezione buccale; 
  • estrusione di uno o più incisivi; 
  • sviluppo di diastemi singoli o multipli nei denti anteriori.

Indipendentemente dalle particolarità di ciascun caso, l’articolo si propone di stilare una sequenza di sei passaggi, chiamata Piramide della Pianificazione Ortodontico-Parodontale, che può fungere da guida per la pianificazione e la realizzazione di un trattamento interdisciplinare incentrato sulle problematiche e sui bisogni dei pazienti con una storia di parodontite.

Riassumiamo i 6 punti illustrati dagli autori analizzandoli brevemente:

  1. Salute parodontale: primo passo fondamentale della pianificazione e elemento principe di collaborazione tra parodontologo e ortodontista. La durata, la necessità o meno di un intervento parodontale e la frequenza del mantenimento parodontale con conseguente decisione di quando si è raggiunta una stabilità tale per poter iniziare la terapia ortodontica, dipendono da ciascun caso e saranno definite principalmente dal parodontologo.
  2. Pianificazione dell’ancoraggio: l’ancoraggio, in questi casi più che mai, è fondamentale nel movimento dei denti con perdita di inserzione. Occorre verificare se i livelli ossei dei denti posteriori ne consentono o meno l’utilizzo come unità di ancoraggio. In caso contrario, può essere indicato l’uso dell’ancoraggio diretto o indiretto con TADs.
  3. Pianificazione biomeccanica: con la perdita di osso alveolare si ha uno spostamento apicale dei centri di resistenza dei denti, che induce di conseguenza un aumento di movimenti di inclinazione incontrollata. Pertanto le forze ortodontiche devono essere ridotte proporzionalmente alla gravità della perdita ossea.
  4. Pianificare i movimenti di intrusione: il movimento di intrusione è un movimento molto frequente in questi pazienti a causa di migrazioni ed estrusioni patologiche. Tuttavia, deve essere pianificato in modo che la forza cada vicino ai CR del dente o del gruppo di denti da spostare.
  5. Presenza o comparsa di triangoli neri: i triangoli neri sono frequenti in questi pazienti a causa della perdita verticale di osso alveolare. Di solito, diventano ancora più evidenti dopo i movimenti di intrusione. Le possibilità e i limiti della correzione devono essere presentati e discussi con il paziente durante la pianificazione. Questa conseguenza della terapia deve essere condivisa anche con il restauratore per poter offrire, se richiesta, una finalizzazione estetica.
  6. Ritenzione e stabilità: a causa della perdita ossea la stabilità è fondamentale. Per mantenere i risultati a lungo termine è importante splintare i denti anteriori con retainer fissi (a volte anche i premolari), valutare se vi è la necessità di consegnare placche occlusali (in caso di possibili parafunzioni), associare una valutazione logopedica ed infine non abbandonare il paziente controllandolo con follow-up periodici parodontali e ortodontici.

 

Come abbiamo visto l’articolo si propone di definire delle linee guida per poter affrontare la complessità dei pazienti con problematiche parodontali. Il riallineamento dei denti associato alla correzione dell’occlusione traumatica infatti facilita l’igiene orale del paziente e aumenta le possibilità di mantenere la salute del parodonto di supporto, anche se ridotto dalla malattia.

Occorre in ogni caso sottolineare, come spesso evidenziano gli autori, che una check list per punti è una una mappa da cui partire per poi personalizzare ogni trattamento sulle caratteristiche e sulle possibilità del paziente andando ad analizzare il suo caso in un’ottica multidisciplinare.

Vi suggeriamo di leggere l’articolo per avere informazioni dettagliate su entità di forze da utilizzare e tanti altri spunti interessanti.